Buongiorno a tutti!
La scorsa settimana vi dicevo che sono settimane impegnative, e infatti in questi giorni non sono riuscito a ritagliarmi il tempo necessario per scrivere una delle mie solite newsletter. Ma non volevo lasciarvi senza uno spunto di riflessione e senza il consueto suggerimento settimanale. Spero possiate trovare, anche in queste poche righe, lo stimolo per riflettere nei prossimi giorni.
Prima di partire, ti ricordo che se desideri coinvolgermi in un evento puoi scrivere a eugenioradin@atomicalagency.it. Nel frattempo ti invito a iscriverti, gratuitamente, a questa newsletter, in modo da non perdere le prossime uscite.
Un consiglio di Seneca
Finché io resto laborioso tra i letargici respiri della vaporosa pianura, in questo periodo dell’anno che spinge all’indolenza e all’ozio, molti, attorno a me, si preparano a quella liturgia collettiva che va sotto il nome di “vacanze estive”. Dall’etere dei social già mi giungono le testimonianze di cocktail in spiaggia, di chiassose piscine, o di pascoli erbosi, che risvegliano in chi resta tra i banchi degli uffici una faticosa invidia, mitigata solo dalla consapevolezza che nel cuore dei vacanzieri già alberga l’angoscia per il ritorno.
La silenziosa vendetta sta tutta qui, nel sapere che la vacanza è, per molti, solo una fuga ingannevole e momentanea, da una dura e duratura realtà - un’oasi di pace circondata dall’annuale inferno di doveri e frustrazioni.
La vacanza, insomma, diventa per molti di noi, etimologicamente, una vacatio: uno scoprirsi vacui, vuoti — l’analgesico per calmare i sintomi di una routine insoddisfacente. Così, nel partire per una vacanza, ci illudiamo che fuggendo in un altro luogo fuggiremo anche dai fantasmi dentro di noi. Ma la geografia del nostro animo è assai meno complessa della geografia del mondo, e le due mappe non sono sovrapponibili. Per questo faremmo bene ad ascoltare con attenzione Seneca quando, nella ventottesima delle sue lettere a Lucilio, scrive:
Ti meravigli come di un fatto strano che, pur con un viaggio così lungo e con la visita di tante località diverse, non sei riuscito a scacciare la tristezza e la malinconia? Devi cambiare l’animo, non il cielo. Attraversa pure il mare immenso, lascia, come dice il nostro Virgilio, che terre e città scompaiano all’orizzonte. I tuoi vizi ti seguiranno ovunque andrai […]. Ora non viaggi, ma vai errando e ti lasci trascinare e passi da un luogo all’altro, mentre quello che cerchi, vivere serenamente, è ovunque.
Se il tuo obiettivo è quello di «vivere serenamente», allora «devi cambiare l’animo, non il cielo», dopodiché ogni luogo ti sembrerà meraviglioso. È sulla mappa del proprio animo, più che sulla mappa del mondo, che è necessario lavorare.
Ciò che ci insegna lo stoicismo di Seneca è che non v’è nulla di male nel concedersi una fuga dalla routine, ma che non sarà quella fuga a risolvere i conflitti interiori di una vita non soddisfacente.
È su quella vita, che il filosofo deve lavorare: non sui 15 giorni di otium, ma sui 350 giorni di neg-otium. E sopratutto sul proprio animo. Sulla capacità di guardare in faccia le sfide e le difficoltà della vita che, per citare ancora una volta il maestro stoico, non sono un male se non per chi male le sopporta.
Grazie per aver letto questa newsletter! Se vuoi puoi farmi sapere cosa ne pensi rispondendo direttamente a questa mail o usando la sezione commenti di Substack. Leggerò con interesse
Per chi è alla ricerca di un modo per vivere anche le proprie vacanze con filosofia, segnalo questo interessante saggio dell’amico Rudi Capra uscito lo scorso anno per Mimesis: Filosofia del viaggio - modi, tempi, spazi, sensi del viaggiare.
Capra indaga qui le varie forme del viaggiare che, nella storia, hanno contraddistinto l’umanità: il nomadismo, il turismo, la città, il ritorno, il tempo... Lo fa con una prospettiva filosofica che unisce ai nomi dei grandi pensatori occidentali uno sguardo sul pensiero dell’estremo oriente, di cui l’autore è un esperto.
Un testo interessante per non vivere la propria vacanza come una fuga da sé, ma come un’occasione di approfondimento.
Se vuoi sostenere il mio progetto di divulgazione puoi acquistarlo dalla mia vetrina Amazon: il prezzo per te rimarrà lo stesso ma una piccola percentuale mi verrà riconosciuta dalla piattaforma. Grazie e buona lettura!
Beh però ci sono luoghi o situazioni di vacanza o viaggio che ci trasformano anche se solo temporaneamente e ci aiutano ad affrontare se non vincere difficoltà e problemi. È vero che ci sono persone che si portano dietro ovunque una vicione del mondo tossica ma é anche vero che c'é un sacco di gente intossicata dagli altri o dai contesti e che rinasce in vacanza soprattutto in certi luoghi e questa vanza gli permette di andare avanti per molto tempo dopo