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Staga's avatar

La dissertazione è davvero molto interessante, però intervengo per dire che secondo me, alla ricerca di elementi che confermano la tesi, ce ne si perde altri d'indubbia importanza. Circoscrivo a Iliade e Odissea perché hanno catturato la mia immaginazione fin da ragazzino, e istintivamente mi hanno offerto numerosi contro-esempi. Soprattutto nell'Odissea, ma anche nell'Iliade, quanti sono i personaggi che vengono ingannati dalla vista? A cominciare dal famoso cavallo, riportato nell'Odissea, ma anche vittima dei travestimenti di Odisseo stesso, o anche nell'Iliade: penso a Ettore che uccide Patroclo convinto di aver ucciso invece Achille, o all'inganno di Afrodite che salva Paride dalla battaglia.

E come dimenticare la leggenda secondo cui lo stesso Omero sarebbe stato cieco, forse la prima a incarnare la saggezza proprio nella cecità?

Forse traccio qui io un parallelismo ma, lungi dall'oculocentrismo, le interazioni tra questi personaggi mi fanno invece risuonare il cliché contemporaneo (da film americani) del "non fidarti delle apparenze", incarnato in maniera esemplare dal buon Luke Skywalker che, su consiglio dei suoi maestri (rappresentati come saggissimi)... chiude gli occhi e spegne i computer!

Naturalmente tutto ciò ha la pretesa di aggiungere, non di negare a quanto riportato sopra. Del resto, le due cose possono coesistere

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Maria Grazia's avatar

Bellissima riflessione Mr Radin! Penso tu abbia proprio ragione, la notra cultura e' molto oculocentrica e mi piace tantissimo la tua riflessione: penso che implichi che riflettendo su queste cose potremmo immaginare e provare la nostra percezione del mondo attraverso tutti i sensi che abbiamo. Io sono sorda e lavoro nel mondo della disabilita' e ho amici ciechi e con altre disabilità. Il mondo puo' essere diverso per noi, ma può essere anche un modo di apprezzare il mondo e la cultura in maniera diversa. Per esempio descrivere un'opera o un panorama a una persona cieca, per quanto soggettivo, puo' essere un momento poetico di vedere con gli occhi di un'altro e di condivisione profonda. Chi e' vedente potrebbe provare a usare le informazioni tattili in un museo (chiaramente non il Braille! ahhaah) sopratutto le riproduzioni di un'opera che ci aiutano a "vedere" un'opera con le nostre mani, che puo' essere molto bello e darci una prospettiva nuova. Io che purtroppo senza apparecchi acustici sento solo i bassi nella musica, amo talmente il suono del basso, e ho "contagiato" mia figlia da quando era piccola, adesso che e' musicista lo suona benissimo e quando vuole farmi un regalo suona un assolo tutto per me. Anche quando ci manca uno dei sensi, secondo me possiamo "prendere in prestito" quelli di un'altro e imparare qualcosa in piu' so di loro! :-) Con grande stima, MG

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