Premettendo che in generale mi piacciono moltissimo le tue newsletter, oggi in particolare ne ho apprezzato ogni singola parola. La farò leggere sicuramente anche a mio figlio diciottenne per fargli capire sempre più il grande potere della lettura consapevole. Grazie
La tua riflessione sulla profondità e al suo senso rispetto alla lettura, così come tutti i discorsi in merito alla contrapposizione tra profondità e orizzontalità, mi fanno venire in mente "I Barbari" di Baricco: mi chiedo sempre se, oltre a riconoscere il valore della profondità, non dobbiamo anche cercare di capire se e quale è il senso di questa evoluzione orizzontale, anche nella lettura. Istintivamente mi ritrovo molto nella tua posizione, ma la riflessione di quel saggio mi lascia sempre il dubbio che mi stia sfuggendo qualcosa. Tu che ne pensi?
Ciao! Non ho letto il saggio di Baricco, ma sicuramente è il caso di capire l'evoluzione. Ricordando però che comprendere qualcosa non significa giustificarlo, né ritenere che sia impossibile un percorso alternativo. Grazie!
Eco diceva "chi non legge, a settanta anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto cinquemila anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'Infinito. Perché la lettura è un'immortalità all'indietro".
L'avevo sempre un po' snobbata questa affermazione quasi fosse una frase da Baci Perugina.
questa tua newsletter ha acceso in me il ricordo di quando, non molto tempo fa, viaggiavo in modo compulsivo, convinto del fatto che fossi in ritardo su ogni aspetto della vita. Stessa esperienza per la lettura, quando, "leggere" era diventata la nuova parola d'ordine e l'obiettivo era trovare risposta a tutte le domande che mi frullavano in testa, una fra queste, comprendere lo scopo della vita.
Ci pensò proprio la lettura a sbattermi in faccia la realtà facendomi capire attraverso singoli versi che la direzione presa non era quella giusta. Da allora ho iniziato a ridimensionare il mio approccio ai libri nonostante la fame di risposte continui a farsi sentire.
Questi tuoi consigli mi aiuteranno a continuare in questa direzione e per questo te ne sono grato.
Molto bello. Mi piace leggere Borges. Non potendo leggere tutti i libri che vorrei, anch’io ultimamente tendo a scegliere testi brevi, in mezzo ai quali si scoprono talvolta gioielli preziosi. Grazie dei tuoi consigli.
Soffermandomi sulla parte legata alla divulgazione social delle liste dei libri letti, o da leggere o che si consigliano, credo, trovandola anche io inverosimile molto spesso, che però sia un qualcosa che poi tanto male non fa.
Mi spiego meglio: spesso capita, all'uscita di un particolare film, canzone o una citazione di qualche personaggio famoso, che il libro da cui è ispirata la cosa venga immediatamente catapultato sui social, descritto da decine di influencer e arriva agli occhi di migliaia di persone.
Così come quello di cui scrivevi tu, ci sono vari creator che elencano le decine di libri letti, le centinaia di libri che han cambiato loro la vita e la montagna di libri da leggere presenti a casa loro.
Finzione? Acchiappa like? Costruzione a tavolino?
Inizialmente vedevo ciò e pensavo a questo e lo ritenevo inverosimile e che portasse l'asticella verso la quantità o all'apparenza, piuttosto che alla qualità.
Ultimamente invece penso che sia un bene, sento parlare talmente poco di ultimi libri letti o vedo talmente poca gente leggere, che ben venga che ne parlino anche cosi, piuttosto che ne parlino!
Ci saranno tanti like e tante scrollate senza lasciar nulla, ma qualcuno magari quel libro e quei libri se li leggerà veramente.
Non lo so... io credo che se si vuole invitare qualcuno a leggere un libro bisogna spiegare perché quel libro è così meritevole e non solo mostrare che si legge. Altrimenti passa il messaggio che la cosa bella è il leggere di per sé e non l'arricchimento che si può trarre da alcuni libri (e non da altri).
Concordo, ma parliamo di un'attività (leggere) trascurata ed un mezzo di comunicazione (social) abusata.
Facendo dei contenuti con una determinata qualità è più facile consolidare un lettore ed aiutarlo a scoprire cose nuove, insomma fornisci un buon servizio a una persona che già ne gode.
La comunicazione un'pò più banale, leggera ed anche un'pò stereotipata sicuramente trasmetterà ad alcuni il messaggio sbagliato di cui parli tu, ma credo magari possa anche, con la sua semplicità, attrarre qualcun'altro.
Premettendo che in generale mi piacciono moltissimo le tue newsletter, oggi in particolare ne ho apprezzato ogni singola parola. La farò leggere sicuramente anche a mio figlio diciottenne per fargli capire sempre più il grande potere della lettura consapevole. Grazie
Grazie Serena!
La tua riflessione sulla profondità e al suo senso rispetto alla lettura, così come tutti i discorsi in merito alla contrapposizione tra profondità e orizzontalità, mi fanno venire in mente "I Barbari" di Baricco: mi chiedo sempre se, oltre a riconoscere il valore della profondità, non dobbiamo anche cercare di capire se e quale è il senso di questa evoluzione orizzontale, anche nella lettura. Istintivamente mi ritrovo molto nella tua posizione, ma la riflessione di quel saggio mi lascia sempre il dubbio che mi stia sfuggendo qualcosa. Tu che ne pensi?
Ciao! Non ho letto il saggio di Baricco, ma sicuramente è il caso di capire l'evoluzione. Ricordando però che comprendere qualcosa non significa giustificarlo, né ritenere che sia impossibile un percorso alternativo. Grazie!
Grazie, Eugenio. E spero che ti rendi conto che hai coniato una definizione che farà storia, come Fast Food.
Ciao! Temo non farà storia, ma ti ringrazio ahahah
Eco diceva "chi non legge, a settanta anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto cinquemila anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'Infinito. Perché la lettura è un'immortalità all'indietro".
L'avevo sempre un po' snobbata questa affermazione quasi fosse una frase da Baci Perugina.
Col tempo sto capendo che è proprio vero
questa tua newsletter ha acceso in me il ricordo di quando, non molto tempo fa, viaggiavo in modo compulsivo, convinto del fatto che fossi in ritardo su ogni aspetto della vita. Stessa esperienza per la lettura, quando, "leggere" era diventata la nuova parola d'ordine e l'obiettivo era trovare risposta a tutte le domande che mi frullavano in testa, una fra queste, comprendere lo scopo della vita.
Ci pensò proprio la lettura a sbattermi in faccia la realtà facendomi capire attraverso singoli versi che la direzione presa non era quella giusta. Da allora ho iniziato a ridimensionare il mio approccio ai libri nonostante la fame di risposte continui a farsi sentire.
Questi tuoi consigli mi aiuteranno a continuare in questa direzione e per questo te ne sono grato.
Molto bello. Mi piace leggere Borges. Non potendo leggere tutti i libri che vorrei, anch’io ultimamente tendo a scegliere testi brevi, in mezzo ai quali si scoprono talvolta gioielli preziosi. Grazie dei tuoi consigli.
Ciao, leggo sempre con piacere i tuoi pensieri. Grazie per condividerli. Buona giornata :)
Soffermandomi sulla parte legata alla divulgazione social delle liste dei libri letti, o da leggere o che si consigliano, credo, trovandola anche io inverosimile molto spesso, che però sia un qualcosa che poi tanto male non fa.
Mi spiego meglio: spesso capita, all'uscita di un particolare film, canzone o una citazione di qualche personaggio famoso, che il libro da cui è ispirata la cosa venga immediatamente catapultato sui social, descritto da decine di influencer e arriva agli occhi di migliaia di persone.
Così come quello di cui scrivevi tu, ci sono vari creator che elencano le decine di libri letti, le centinaia di libri che han cambiato loro la vita e la montagna di libri da leggere presenti a casa loro.
Finzione? Acchiappa like? Costruzione a tavolino?
Inizialmente vedevo ciò e pensavo a questo e lo ritenevo inverosimile e che portasse l'asticella verso la quantità o all'apparenza, piuttosto che alla qualità.
Ultimamente invece penso che sia un bene, sento parlare talmente poco di ultimi libri letti o vedo talmente poca gente leggere, che ben venga che ne parlino anche cosi, piuttosto che ne parlino!
Ci saranno tanti like e tante scrollate senza lasciar nulla, ma qualcuno magari quel libro e quei libri se li leggerà veramente.
Non lo so... io credo che se si vuole invitare qualcuno a leggere un libro bisogna spiegare perché quel libro è così meritevole e non solo mostrare che si legge. Altrimenti passa il messaggio che la cosa bella è il leggere di per sé e non l'arricchimento che si può trarre da alcuni libri (e non da altri).
Concordo, ma parliamo di un'attività (leggere) trascurata ed un mezzo di comunicazione (social) abusata.
Facendo dei contenuti con una determinata qualità è più facile consolidare un lettore ed aiutarlo a scoprire cose nuove, insomma fornisci un buon servizio a una persona che già ne gode.
La comunicazione un'pò più banale, leggera ed anche un'pò stereotipata sicuramente trasmetterà ad alcuni il messaggio sbagliato di cui parli tu, ma credo magari possa anche, con la sua semplicità, attrarre qualcun'altro.
Della serie, il fine giustifica i mezzi.