Grazie mille per lo spunto, che leggerò con attenzione. Dai titoli però (che chiaramente son solo i titoli) mi sembra che il topic sia un altro. Ovvero il rapporto tra disordine e creatività, non tra ordine fisico e ordine mentale.
Non sono sicuro che le due cose siano in contrapposizione.
C'e un detto (mi pare di un sedicente «motivational speaker», ma il senso sembra lucido) che afferma: «(fare) quello massimo che siamo nello minimo che facciamo». Mi pare che puó avere relazione con questa roba de la pulizia.
(Scusa il mio italiano, poiché non lo prattico molto e soltanto ascolto)
Le tue riflessioni mi colpiscono sempre per la lucidità delle idee e la nitidezza dell’esposizione.
Sinceri complimenti.
Vorrei poter dialogare un po’ con te nei miei momenti di ispirazione e (soprattutto) di dubbio.
Ma “molto è già stato detto…” (Goethe). ❤️
FARE le pulizie sembra un buon esercizio, ma il risultato (ordine) non sembra che abbia sempre la stessa influenza sulle persone.
Vedi: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6340966/
anche https://www.apa.org/monitor/2013/10/messy-desk
anche https://www.discovermagazine.com/mind/is-a-messy-desk-a-sign-of-genius-heres-what-the-science-says
Grazie mille per lo spunto, che leggerò con attenzione. Dai titoli però (che chiaramente son solo i titoli) mi sembra che il topic sia un altro. Ovvero il rapporto tra disordine e creatività, non tra ordine fisico e ordine mentale.
Non sono sicuro che le due cose siano in contrapposizione.
C'e un detto (mi pare di un sedicente «motivational speaker», ma il senso sembra lucido) che afferma: «(fare) quello massimo che siamo nello minimo che facciamo». Mi pare che puó avere relazione con questa roba de la pulizia.
(Scusa il mio italiano, poiché non lo prattico molto e soltanto ascolto)